lunedì 30 marzo 2015

Dalla petizione ad una proposta di legge regionale: continua il percorso per il diritto ad un parto rispettato in Puglia

Noi lo sappiamo da tempo e per fortuna in Puglia lo sa anche una consigliera regionale attenta alle politiche familiari: il buongiorno si vede dal mattino e dunque è a partire dalla nascita che bisogna tutelare la nostra salute. Da questa esigenza e dalla drammatica situazione che si riscontra nelle sale parto pugliesi nasce la proposta di legge regionale che domani 31 marzo alle 17:30 verrà presentata, con un incontro pubblico, dalla consigliera regionale Anna Rita Lemma a Grottaglie.

La proposta di legge, dal titolo “Norme per il parto nelle strutture ospedaliere, nelle case di maternità e a domicilio” intende da una parte regolamentare le modalità di assistenza ospedaliera al parto, nell'ottica di una maggiore tutela dei diritti e del benessere di donna e bambino, dall'altra favorire la libertà di scelta circa i luoghi in cui partorire, garantendo un servizio di parto extra-ospedaliero (in casa maternità o a domicilio), analogamente a quanto già avviene in altre regioni d'Italia.





L'iniziativa fa seguito alle richieste sempre crescenti delle donne e delle famiglie pugliesi di cui negli ultimi anni si è fatta portavoce la nostra associazione, con una raccolta firme, originariamente in forma cartacea (con circa 1600 firme raccolte), a cui da alcuni mesi si è aggiunta una petizione on line (sottoscrivibile all'indirizzo https://secure.avaaz.org/it/petition/Regione_Puglia_Permettere_ad_ogni_donna_di_scegliere_liberamente_come_e_dove_partorire/?pv=2). La Consigliera Lemma è stata il primo esponente politico che ha accolto le istanze delle famiglie pugliesi, dimostrando grande sensibilità per l'argomento e dando finalmente concretezza al dialogo tra Rinascere al Naturale e le istituzioni.
L'inadeguata assistenza alla nascita è una problematica diffusa in Italia ed ancor più in una regione come la Puglia, e pur tuttavia è poco riconosciuta dall'opinione pubblica. Basti pensare che oltre il 90% delle gravidanze non avrebbe bisogno di cure mediche, ma inconcepibilmente in Puglia circa 1 gravidanza su 2 si conclude con un taglio cesareo. In reparti spesso sovraffollati da gestanti e carenti di personale ostetrico, il più delle volte non si garantisce alla donna che sta partorendo adeguato sostegno e rispetto dei suoi bisogni. I diritti della mamma e del neonato vengono quasi sempre ignorati, sia dal personale medico sia dai genitori che ne vengono privati. Il parto dopo pregresso cesareo non viene incoraggiato, così come è raccomandato dalle più autorevoli voci sulla base di evidenze scientifiche, ma, al contrario, fortemente ostacolato. E tutto questo ha inevitabili conseguenze sulla salute psico-fisica del neonato, della mamma e della famiglia intera.


Una proposta di legge è il primo, importante passo per rendere l'assistenza al parto in Puglia un'assistenza degna della sacralità dell'evento Nascita.






   


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